Pottermore Italia - Casa Grifondoro

Hogwarts' pandemic

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 29/9/2013, 16:43     +1   -1
Avatar

Neon e Galahad


Group:
Member
Posts:
231
Reputation:
+48

Status:
I'm dead


Eh, sì, a Hogwarts c'erano stati tanti, troppi problemi ultimamente. Una pandemia che piano piano si era presa la stragrande maggioranza dei maghi.
Chi non era definitivamente stato cancellato dalla faccia della terra, aveva deciso di non venire più, non si fidava più di Hogwarts, proprio quella Hogwarts che per più di 1000 anni aveva fornito riparo e asilo a chiunque la frequentasse...
E così ci si ritrovava a camminare per corridoi bui e deserti, ma senza la paura di un improvviso attacco da parte di chissà quale mago oscuro: neanche loro erano riusciti a proteggere la maggior parte di essi dalla catastrofe.
In questo scenario post-apocalittico, in cui Hogwarts assomigliava a una New York stile "Io sono leggenda", e mostrava un aspetto che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere (www.imageswikia.com/harrypotter/Hogwarts_After_Pandemic.png) un solo ragazzo si vedeva.
Con un grosso nodo alla gola, decise di cercare qualcuno. Non si era rassegnato al fatto che sarebbero potuti essere tutti morti... per questo motivo cominciò a camminare per quella vecchia scuola irriconoscibile, venendo assalito da miriadi di ricordi per ogni passo che faceva.

Era in Sala Grande ormai da un bel pezzo, mentre si rigirava tra le dita la sua bacchetta di frassino e distraeva un po' Galahad facendolo giocare con qualche incantesimo. Era affranto da troppi pensieri e soprattutto da quel peso sulla pancia che lo teneva inchiodato lì, senza permettergli di fare ulteriori girovagazioni per la scuola... se c'era davvero qualche altro alunno, oltre a Neon, si sarebbe dovuto presentare in Sala Grande: lui era davvero troppo stanco per muoversi...
 
Top
Jamesgrifone
view post Posted on 29/9/2013, 18:45     +1   -1




James stava ad un angolo della Sala Grande con la testa tra le gambe. Ricordava i suoi amici: chissà dov'erano in quel momento. Alzò la testa e vide Neon seduto. Si avviò e si fermò dietro di lui. Aveva troppi ricordi e non riusciva a parlare.
 
Top
view post Posted on 30/9/2013, 13:50     +1   -1
Avatar

Neon e Galahad


Group:
Member
Posts:
231
Reputation:
+48

Status:
I'm dead


Neon sentì dei passi avvicinarsi. Lentamente e tranquillamente si girò: James!! Oh, amico, che bello vederti! Quante cose sono successe qui! Che bello, sapere che qualcun altro c'è e non se ne sono andati tutti! Secondo te ha resistito qualcun altro? Qua la tristezza è tanta, ma in questo momento, l'unico modo per non venirne sopraffatti è aver voglia di ricominciare! E la tua vista mi ha datto una grandissima carica!! :')
 
Top
Jamesgrifone
view post Posted on 30/9/2013, 14:18     +1   -1




James si sedette vicino a Neon e aspettarono senza parlare altre persone.
 
Top
view post Posted on 8/10/2013, 13:49     +1   -1
Avatar

Neon e Galahad


Group:
Member
Posts:
231
Reputation:
+48

Status:
I'm dead


Beh, stare qui non risolve certo la situazione! Disse Neon dopo parecchio tempo passato a meditare. Ormai aveva pensato a tutto, riflettuto su ciò che c'era da riflettere e gli si era placato un po' l'animo
Che ne diresti se andassimo a fare un giro, o se chiaccherassimo un po'.... Se c'è qualcuno ci troverà, dai! E poi.... la cucina è rimasta senza nessuno che finisce i piatti preparati!! ;)
 
Top
~Sonny~
view post Posted on 2/2/2014, 16:09     +1   -1




Sonny era ricoperta di sangue... stava piangendo... aveva perso tutto... quando vedere due suoi compagni ridere e scherzare le fece venire un sorriso, anche se circondato da lacrime. cominciò a ridere sottovoce e poi si avvicinò ai due. non era mai stata tanto amica con loro. ma adesso che non aveva quasi più amiche, diveva arrangiarsi. hei. ciao. allora siete sopravvisuti anche voi disse. poco dopo si penì di averlo detto...
emh... avete qualcosa da mangiare... sto morendo... dontinuò. intravide una paciotta di pane comparsa dal nulla e ci avventò sopra... rimase lì immobile seduta accanto ai ragazzi. anche loro in pieno silenzio... che ne dite di andare nei dormitori? a cambiarci... questi vestiti sanguinosi non mi piacciono... chiese ai ragazzi allontanandosi
 
Top
Galadrielle Fred Periwinkle
view post Posted on 5/2/2014, 19:28     +1   -1




Gala stava girando tra le rovine di Hogwarts. Di nuovo. Forse per la 394° volta, era di nuovo a camminare tra quelle rovine di un castello un tempo bellissimo, il migliore.
Sapeva che tutto quello era anche causa sua. Perché dico anche? Perché lei detestava l'idea che sia stata solo colpa sua; no, si diceva, non era colpa di nessuno, o era colpa di tutti?
Il mantello che aveva sulle spalle, che le copriva il volto, le sventolava sulle caviglie; da lontano, sarebbe potuta apparire come un Dissennatore. E forse lo era diventata, una succhia felicità senz'anima. Ma se era senz'anima, perché stava piangendo così tanto, da così tanto tempo che avrebbe potuto riempire la conca dove un tempo c'era il Lago Nero, con le sue lacrime?
Sapeva di aver fatto male a delle persone, persone sue amiche. E questo non poteva perdonarselo. E non se lo perdonerà mai.
Ma, vi chiederete, cosa ci faceva Gala in un posto che la faceva piangere?
I ricordi. I bei tempi. Ecco cosa.
E anche per ricordarsi cosa aveva fatto.

Era arrivata nel giardino davanti al portone della Sala Grande. Si sedette su quello che un tempo era una panchina, dove aveva condiviso risate, con persone ormai scomparse dalla sua vita. Era come guardare un film: lei era sola, ma vedeva tutte le persone che erano state a Hogwarts, che l'avevano curata, amata, fatta crescere; e anche chi era stato per poco, il tempo di un saluto.
Vedeva, nell'ammasso di sassi che era la panchina di fronte a quella su cui era seduta ora, due ragazze. Una, coi capelli biondi, gli occhi verdi. Solare, sempre allegra. L'altra, coi capelli più scuri, gli occhi nocciola, che stava facendo ridere la ragazza bionda. Si volevano bene.
Passarono due ragazzi. Un maschio e una femmina; lei, coi capelli corti e neri, che parlava fitto fitto a un ragazzo... o era un gatto? Sembrava composto da due immagini sovrapposte: un ragazzo e un gatto fucsia.
Distolse lo sguardo, per vedere due ragazze, tutt'e due coi capelli rossi, intente a scambiarsi Cioccorane. Non potevano che essere sorelle: avevano quell'espressione, quell'atteggiamento che si riservava solo ai propri fratelli.
Passò una ragazza, che ricordò a Gala un gufo: stava guardando un libro, e non si accorse dell'altra ragazza coi capelli rossicci che stava controllando la borsa: si scontrarono, si guardarono e scoppiarono a ridere.
Non erano reali; erano solo immagini della mente di Gala, come fantasmi in un cimitero, come le persone di una foto sbiadita dal tempo.
O forse era lei, che non era reale? O forse era entrata in un ricordo? Si poteva, con una cosa chiamata Pensatoio. Di solito l'aveva il Preside.

Poi tutto sparì. La luce si fece più fioca, come quando si passa da un giardino molto soleggiato a una stanza in penombra. Dei ragazzi non rimase altro che il vento, a pungere il viso di Gala.
Che cosa ho fatto? sussurrò, mentre le lacrime le tornavano agli occhi. Fece per asciugarle, ma a cosa serviva nasconderle? A cosa serviva cercare di bloccare il suo dolore? Quindi le lasciò colare, dal naso, al mento, fino a terra.
Pic. Pic. Pic. Ogni lacrima serviva a farla ricordare. Lei avrebbe voluto che tutto finisse, avrebbe voluto tornare indietro nel tempo e fermare la se stessa, avvisarla. Impedirle di fare quello che aveva fatto.
Una Giratempo. Un Tardis. Darei qualunque cosa per una di queste cose.
Ma purtroppo le cose come i Tardis, che era tecnologico, non funzionavano in zona Hogwarts. E le Giratempo erano stati tutti distrutti nel '95, quando dei ragazzi dell'Esercito di Silente avevano fatto irruzione al Ministero per salvare Sirius Black.
Come sempre faceva, si fece un film mentale: si immaginò come sarebbe se avesse avuto una Giratempo.
Si sdraiò, guardando il cielo. Il pianto si era calmato, ora respirava lenta e regolare. E, poco a poco, si addormentò.

Prese la Giratempo. Fece il conto: quanti giri servivano per tornare a quel fatidico giorno, a quell'ora esatta? No, serviva almeno un ora in più: doveva spiegare, impedire che tutto succeda.
Girò una, due, tre, quattro, mille mila volte, fino al numero giusto. Fece un bel respiro profondo, mollò la rotellina della Giratempo, e tutto scomparve.
Atterrò sopra un pavimento di legno, dentro a una piccola stanza completamente rossa.
Oh, miseriaccia! esclamò una voce. Gala fece un sorrisetto, il primo di molto tempo. Come fare a non riconoscere quella voce? In fondo, era la sua.
Sta calma. Sono io. O meglio, sono te. Ovvero tu sei me.
La ragazza guardò l'altra ragazza, perplessa. Cosa stai dicendo? E chi sei?
Era stupita, ma non spaventata.
Gala si alzò, e guardò l'altra. Erano identiche, o quasi: la Gala del futuro aveva il viso molto più scavato, bagnato di lacrime, con un espressione più adulta. Mentre la Gala del passato aveva ancora il viso da bambina, e si vedeva che sorrideva spesso. Gala del futuro quasi si mise a piangere ricordando che lei era stata così. Solo sei mesi prima.
Tu non devi farlo.
Fare che cosa?
Quello che stai per fare. Non è una buona idea. Anzi, è pessima. Farà soffrire delle persone. Farà soffrire te. Farà scomparire questo posto. disse Gala del futuro, indicando con un ampio gesto del braccio la stanza del dormitorio della Sala Comune. Dove lei, Light, Ross, Alice, Hope, Mel, Saki, Lucy, Penny, Bella, Boccina, Ginny, Fiamma, Grifona, Lily, Puffy, e anche Gio, anche se non tutte contemporaneamente, avevano dormito.
Gala del passato guardò la sua se stessa, con sguardo scettico. No. Se lo faccio, lei probabilmente tornerà.
Guarda dentro di te: sei sicura al cento per cento che lei tornerà solo perché tu lo farai?
Gala del passato prese un'espressione perplessa, poi sbiancò. No.
Allora non farlo.
E se funzionasse?
Non funzionerà. Lo so. Ti prego, dammi ascolto.
Chi mi assicura che posso fidarmi di te?
Gala del futuro si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo; si avvicinò a Gala del passato, e le disse il loro segreto, il suo segreto, quello che lei non sapeva, ma lo sapeva.
Come fai a saperlo?
Guardaci. Siamo uguali. Io sono te. Sono tornata indietro nel tempo con una Giratempo.
Potresti anche aver preso la Pozione Polisucco.
Gala del futuro scoppiò a ridere; era proprio diffidente e testarda. E come farei a sapere quella cosa?
Giusto. Va bene, non lo farò.
Gala del futuro, dovette ammetterlo, era sorpresa. Aveva fatto in fretta.
Grazie. Iniziò a prendere la Giratempo e a girare in avanti. In realtà non era sicura che si potesse andare avanti nel tempo con la Giratempo, ma tentar non nuoce... quasi sempre.
Ah e un'ultima cosa... per quella cosa, non avere paura! Buttati. Io non l'ho fatto... e credo che sia stato uno dei miei errori più grandi.
Gala del passato annuì.


E Gala si svegliò.
Si guardò intorno. Il sole stava per tramontare; era sporca di terra, perché si era agitata molto durante il suo piccolo sonno. Si alzò, si spolverò via un po' di terra, e si diresse verso l'interno del castello.
Ripensò al sogno. In effetti, si sarebbe comportata esattamente in quel modo.
MA NON PUOI FARE PIU' NIENTE, SCEMA DI UNA PERIWINKLE CHE NON SEI ALTRO! urlò Gala con tutto il fiato che aveva nel corpo. Poi crollò a terra, perché purtroppo era vero.
Come se una voce le suggerisse dove andare e delle mani la spingessero, Gala si alzò, e si diresse al Dormitorio.
Salì le scale dell'Ingresso, poi su, su, sempre più su, fino al settimo piano. Le scale, a cui piaceva cambiare, non si muovevano più: la magia di quel posto era sparita, probabilmente per sempre.
Arrivò davanti alla Signora Grassa. Lei era seduta, con la testa poggiata sulla cornice. Aprì gli occhi.
Tu...
Gala non voleva sentire un'altra maledizione rivolta a lei, neanche da un quadro. Non voleva sapere che c'era una persona in più da aggiungere alla lista delle persone che la odiavano. Quindi disse la parola d'ordine, l'ultima parola d'ordine che c'era stata.
Cavallette saltellanti.
La Signora Grassa la guardò, ora stupita. Tu ricordi.
Certo. E ricordo così tanto, di tutto quello che è successo, che ho seriamente pensato di buttarmi dalla Torre di Astronomia.
Era vero? Si.
Senza aspettare commenti dalla Signora Grassa, si infilò nel buco del ritratto.
Sai... forse lei potrebbe ancora perdonarti.
Gala fece un sorrisetto sprezzante. L'ha fatto. Poi ho combinato un altro casino, e ora mi odia. Non succederà mai. MAI!
Le lacrime tornarono. Lei le scacciò, ora non voleva piangere.
La Signora Grassa disse con voce dolce Mai dire mai.
Il mio caso è diverso. Mai questa volta è sicuro.
Lo stava rifacendo. Autocommiserazione. Cercare di fare pena. Si faceva schifo da sola.
Io merito quello che è successo a lei, ma lei no. Detto questo, entrò in Sala Comune.

La prima cosa che vide era il banco del club delle Rainbow Sheep. Prese un pupazzo; era polveroso, ma si vedeva che era stato amato. Gala si ricordò: l'aveva regalato a lei, alla ragazza che avrebbe per sempre provato ribrezzo e odio a sentire il nome di Gala. Gala lo mise giù, diretta ai dormitori.
L'aveva fatto spesso: salire fin lassù, diretta al suo letto nel dormitorio. La Signora Grassa non c'era mai; e il dipinto era socchiuso, quindi Gala entrava sempre facilmente: il fatto che fosse molto dimagrita nell'ultimo periodo, seguito di un rifiuto totale di cibo, almeno era servito a qualcosa.
Si voleva solo buttare sul suo letto; mettere la testa sul cuscino e urlare.
Ma c'era qualcuno.
Quando aprì la porta, sentì un movimento, o meglio, lo percepì. Spalancò la porta.
E gli occhi le si aprirono in un'espressione di completa sorpresa.
Alice.
Prima che Alice si girasse, le si buttò addosso, in un abbraccio spacca-costole; non le importava se anche lei la odiava, importava solo che ci fosse qualcuno.
Scusami. chiese Gala, affondando il viso nell'abbraccio.


Tutto quello che c'è scritto qui è vero. Cioè, è in forma retorica, però è vero che ho sempre sognato di tornare indietro nel tempo per cambiare le cose, sono tornata in questo forum tantissime volte, per ricordare.
Oh, miseriaccia! Sto di nuovo cercando di fare pena.
 
Top
~Sonny~
view post Posted on 6/2/2014, 17:52     +1   -1




Alice stava soffocando con quell'abbraccio scusa di cosa? io non sono mai stata arrabbiata con te amica mia! dissi. ormai Gala era l'unica a chiamarla ancora Alice. dopo aver visto essere Kadavrizzata la sua migliore amica gli restava solo Gala, l'unica che le sia davvero importata fino all'estremo. l'abbracciò e scoppiò in lacrime Gala. non saic osa hanno fatto disse. mi allungai e afferrai una radio che era ai piedi del mio letto senti, ci ridono sopra a questa guerra. e senti cosa dicono alzai un pò il volume, la radio cominciò a parlare "è un bene che adesso sia tutto tranquillo e che la radio sia nelle nostre mani capaci. le vecchie due conddutrici erano veramente pessime (...)" poi la spensi hai sentito! noi due... ci hanno derise, dopo quello che abbiamo sofferto tornai in lacrime... Poi me le asciugai. volevo farti un regalo... scesi dal letto e tirai fuori dal baule una piccola collanina. buon compleanno in anticipo. visto che ormai... diede il pacchettino a Gala, ma lei lo mise laterale, credo che per lei era quesi una specie di offesa ricevere un regalo dopo quello successo, essendo convinta di averlo causato lei. la guardai negli occhi, anche se coperti di lacrime, erano sempre verdi, di quel verde che mi è sempre piaciuto per me non è colpa tua. è anche mia. come lo è di tutti. non devi prenderti tutto sulle spalle le sorrisi. sapevo benissimo che avrebbe pensato "è inutile he ci prove, è tutta colpa mia" ma finsi di non averlo pensato. le presi una mano. e la feci alzare questi vestiti non vanno bene. tieni. prendi uno dei miei le dissi. poi tirai ancora una volta fuori dal mio baule qualcosa: erano vestiti, li porsi a gala e la accompagnai al bagno lavati e cambiati le dissi sorridendo. intanto mi misi sul mio letto a scrivere una lettera "cari miei compagni che troverete questa lettera, la sta scrivendo una ragazzina sopravvissuta alla terza battaglia di Hogwarts. dove molti sono caduti, molti sono anche sopravvissuti. i miei occhi hanno visto orrori che non consiglio a nessuno di immaginare... spero di ricevere una risposta col piacere di incontrarvi a chi voi la troverete. Sonny misi la lettere sul comodino e poi wingardium leviosa/color] la lanciai dalla finestra.
ecco di nuovo Gala, sembrava un'altra persona. [color=blue]come ti senti?
le chiesi, ma poi senza aspettare la presi e la trascinai giù. Gala cercò di ribbelarsi chiedendomi continuamente dove stavamo andando nelle cucine no? sto morendo di fame. e non voglio morire dopo esserci appena scampata! dissi.
le cucine erana animate da 3 ragazze e 4 ragazzi. stavano cucinando qualcosa presto. accomodatevi in sala. stiamo preparando uan deliziosa cena disse un ragazzo sorridendomi
hai visto. qui tutti si danno da fare per far tornare la gioia. andiamo a arredare la sala grande! ridacchiai per farle venire un sorriso alla mia amica (senza successo... o quasi)
eccola lì. tirai fuori la mia bacchetta e feci lievitare delle candele sui vecchi cerchi d'oro che alloggiavano sul perimetro della sala. le accesi. poi spolverai il tavolo dei professori e Gala quello dei Grifondoro e Tassorosso, insieme facemmo quello dei Crovonero e anche se non volevo, quello dei Serpeverde, anche se ormai, dopo quello accaduto, mi sarei affezionata anche a loro.
mi sedetti al tavolo della mia casa, accanto Gala. magari ti va di fare una gita al lago? anzi, andiamo a Hogsmade!
la incoraggiai, poi le dissi di andare ai dormitori a prendere i nostri cappotti mentre io sarei andata a prendere le nostre scope
ci vediamo qui fra poco!
e mi diressi verso le scope.
 
Top
Galadrielle Fred Periwinkle
view post Posted on 7/2/2014, 12:54     +1   -1




Scusa di cosa? Io non sono mai stata arrabbiata con te amica mia!
Rimase per un attimo paralizzata. Le parole 'non', 'sono', 'arrabbiata' e 'con te' le aveva usate nella stessa frase. Rivolte a lei. Alice si sciolse dall'abbraccio, prese una radio e disse qualcosa sul fatto che i nuovi conduttori di Radio Potter ci deridevano. Ma a Gala non importava. Importava solo che Alice non la odiava, la piccola, dolce Alice!
Alice stava parlando, cercava di rassicurarla: parlava, parlava, parlava; sebbene tutto quello che era successo, non aveva perso il suo carattere. A differenza di Gala.
Alice iniziò a trascinare Gala. Ehi! Ferma! Dove stiamo andando?
nelle cucine no? sto morendo di fame. e non voglio morire dopo esserci appena scampata! disse Alice sorridendo.
Arrivate alla Sala Grande, riarredarono le pareti con gli stendardi delle quattro case. Gala si sedetti al tavolo che un tempo era quello di Grifondoro, dove aveva condiviso tantissimi pasti coi suoi amici che... ora non c'erano più.
Questo era il posto preferito di Hope si sentiì sussurrare, guardando con affetto e nostalgia il posto affianco a dove era seduta lei in quel momento.
magari ti va di fare una gita al lago? anzi, andiamo a Hogsmade! ci vediamo qui fra poco! disse Alice avviandosi verso l'ingresso. Gala fece in tempo ad annuire che Alice era già sparita.
Come in un sogno, Gala si diresse verso la cucina: Alice aveva detto che aveva fame, quindi un picnic a Hogsmeade non avrebbe fatto male a nessuna delle due.
Si fece dare quello di cui aveva voglia in quel momento: patatine fritte, crocchette di pollo, pomodori, more e lamponi, una bottiglia di coca cola e una di the alla pesca. Forse le patatine e le crocchette non sarebbero state il massimo fredde, quindi fece un incantesimo termico al cestino dove aveva messo le cibarie.
Mentre tornava alla Sala Grande, ripensò a cosa significava per lei Hogwarts. Ovviamente felicità e amicizia, ma ormai quasi tutti erano spariti, scomparsi, dispersi, morti.
Però per non crollare, posso fare qualcosa: aggrapparmi ai ricordi.

Alice! Ho preparato il pranzo! Andiamo a Hogsmeade si o no?
disse sventolando il cestino, appena vide Alice. Si incamminarono verso il villaggio, come se fosse stata una giornata normale, come se tutto quello che era successo non fosse successo.

Continuiamo qui?
 
Top
~Sonny~
view post Posted on 7/2/2014, 18:55     +1   -1




Sonny vedendo quel cestino sentì il suo stomaco brontolare come un troll. si avvicinò e si infilò la giacca.
diede la scopa a Gala e poi la guardò sorridente pronti? destinazione: hogsmade!
poi si innalzò in aria all'incirca due metri da terra poi Gala la raggiunse bene. si parte e poco dopo Sonny partì veloce verso il paesino innevato.

(continuamo a hogsmade ;))
 
Top
Galadrielle Fred Periwinkle
view post Posted on 8/2/2014, 09:52     +1   -1




Non c'è più Hogsmeade D:
 
Top
~Sonny~
view post Posted on 8/2/2014, 13:26     +1   -1




allora continuamo qui O.o
HOGSMADE:
 
Top
Galadrielle Fred Periwinkle
view post Posted on 12/2/2014, 23:00     +1   -1




Gala mise il cestino con dentro il cibo nel bastone della scopa. Si sentiva una strega delle favole babbane, con la scopa e il mantello nero. E cattiva. Però forse qualcosa di buono era rimasto in lei. Forse.
Hogsmeade stiamo arrivando! urlò Gala, si diede la spinta e seguì Alice verso il villaggio.
 
Top
Jamesgrifone
view post Posted on 2/3/2014, 13:09     +1   -1




James entrò in Sala Grande dove i pochi sopravvissuti stavano facendo colazione e urlò: RICREIAMO QUESTO POSTO. NON GUARDIAMO INDIETRO MA AVANTI. RICOSTRUIAMO QUESTA SCUOLA DAL NULLA! E SE OCCORRE, COSTRUIAMO PIù STRUTTURE NUOVE PER ESSERE PIù SOLIDALI CON GLI ALTRI ED EVITARE SCONTRI TRA NOI COME QUELLI PRECEDENTI

CHI è CON ME?
 
Top
Galadrielle Fred Periwinkle
view post Posted on 2/3/2014, 14:25     +1   -1




Gala e Alice erano tornate dal pic nic di Hogsmeade, e erano rientrate a Hogwarts, proprio quando James urlava di ricostruire Hogwarts, e chiedeva chi era con lui.
IO! urlò Gala non appena James ebbe finito di parlare. Tutti si girarono verso di lei, ma lei li ignorò.
Si alzò sul tavolo di Grifondoro e disse: Sentite, lo so che ho fatto... abbiamo fatto delle cose brutte, e io non dico di dimenticare, ma di medicare la ferita! Le cicatrici servono, mentre le ferite aperte no!
Guardò i pochi che c'erano, e tese la mano.
 
Top
18 replies since 29/9/2013, 16:43   252 views
  Share